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Una caratteristica chiave del design è la sezione centrale della vetrata dal pavimento al soffitto che il cantiere definisce "senza precedenti". In totale sono stati utilizzati 740 metri quadrati di vetro, con un peso di quasi 60 tonnellate.Inizialmente la nave doveva essere lunga 50 metri, ma dopo un confronto con il cliente si è deciso unanimante di allungarla, senza per questro stravolgerne il design, che si è mantenuto in linea con le aspettative, anzi ha avuto un risultato decisamente spettacolare.Pascale Reymond, che ha progettato gli interni, in precedenza ha dichiarato: "La forma e le dimensioni delle finestre sono diventate davvero un trampolino di lancio per noi per un design incredibile".Artefact include una serie di nuove funzionalità tecnologiche e ingegneristiche per ridurre al minimo il suo impatto ambientale. Questi includono l’uso di pannelli solari e un ampio sistema di accumulo per l’energia della batteria che consente alla barca di funzionare senza motori a combustione interna per un tempo limitato.La barca è inoltre dotata di propulsione Azipod e un sistema di posizionamento dinamico, che può mantenere la posizione della barca senza far cadere l’ancora per proteggere il fondo del mare. Lo yacht può anche riciclare le acque reflue da utilizzare come acqua tecnica.L’Artifact è tra i primi superyacht a soddisfare le normative sulle emissioni IMO Tier III e presenta un innovativo sistema di propulsione diesel-elettrico sviluppato con il produttore di motori elettrici ABB. La tecnologia la rende fino al 30% più efficiente rispetto ad altri yacht diesel delle sue dimensioni.
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© Mediterranean Yachting Magazine
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